LA CITTA'
La forma territoriale tipica della società industriale è la città. Ciò non significa, ovviamente, che solo nelle città sia avvenuta l'industrializzazione, o che esse abbia portato con sè l'abbandono completo della vita rurale. Significa però che nella città i rapporti sociali tipici del mondo industrializzato trovano la loro espressione più
pura e completa. Le città esistono da svariati millenni. I primi centri urbani degni di portare tale nome sorsero infatti circa 5.000 anni prima di Cristo in Medio Oriente, in quell'area del pianete che viene chiamata "mezzaluna fertile" (Mesopotamia-Egitto), quando ai cacciatori si erano sostituiti i coltivatori. La loro diffusione andò di pari passo con la nascita delle prime forme di potere centralizzato. La città è sempre stata il simbolo dell'esistenza di un potere statale centrale a cui i singoli individui e le comunità locali devono sottomettersi. Poi, ogni cultura e ogni nazione ha avuto le sue città, in cui di norma si è sempre concentrato il potere politico, economico e religioso.
Urbanizzazione e società industriale
Nelle diverse epoche e nelle diverse culture, la città ha mantenuto alcune caratteristiche costanti che la rendono riconoscibile ovunque. UNA CITTA' E' UN'AREA GEOGRAFICA A ELEVATA DENSITA' ABITATIVA, IN CUI SI CONCENTRA PER UN PERIODO DI TEMPO DURATURO UNA POPOLAZIONE VASTA ED ETEROGENEA.
Il solo numero di abitanti non è un criterio sufficiente per affermare che un agglomerato di persone costituisce una città. Alle fine del Medioevo Roma era arrivata a contare non più di 14.000 anime, ma sicuramente anche allora possedeva caratteri urbani più forti di qualsiasi odierna cittadina di provincia.
La società industriale ha trovato in questa forma di convivenza uno strumento molto utile alle proprie caratteristiche distintive, e ne ha quindi fatto un fenomeno sociale universalmente diffuso. Tutte le società industriali moderne sono caratterizzate da alti livelli di urbanizzazione, ossia di un'altra percentuale di popolazione residente in centri urbani di dimensioni significative.
La sociologia urbana
Quel settore della nostra disciplina che si occupa dei fenomeni sociali legati alla città caratteristici della vita metropolitana si chiama "sociologia urbana".
Geor Simmel e altri osservatori misero in luce la caratteristica peculiare dello spazio urbano: poichè si è continuamente sottoposti a un "bombordamento" di stimoli ottici, visivi, psichici ecc.. e si è costantemente chiamati all'interazione con altri individui, si elabora una sorta di difesa basata sulla selezione degli stimoli e sul contenimento delle proprie reazioni emotive più forti e immediate. La città è, per Simmel, un'unica grande forma di razionalizzazione della vita umana: si risparmiano tempo ed energie, si produce di più, si riesce a far convivere un numero più elevato di persone ecc.. E' un fattore potentissimo di evoluzione sociale.
La città è il luogo cosmopolita per eccellenza, il luogo in in cui si incontrano continuamente persone "diverse" da sè. Ciò che contraddistingue la comunitò locale è l'omogeneità della cultura dei suoi membri, la società urbana è caratterizzata da una forte eterogeneità: operai e borghesi, religiosi e atei ecc.. convivono gomito a gomito e hanno l'occasione di sperimentare l'esitenza di culture, visioni del mondo ecc.. diverse dalle proprie.
La sociologia rurale
Per moltissimo tempo alla sociologia urbana si è contrapposta la sociologia rurale, cioè quel settore delle scienze sociali che si è occupato della cultura dominante nei paesi e nelle campagne, delle composizione e delle trasformazioni della classe sociale dei contadini ecc... Oggi la sociologia rurale sta perdendo la sua importanza, poichè, quasi ovunque, sta venendo meno la radicale contrapposizione tra vita urbana e vita contadina e tutti gli stili di vita si stanno avvicinando a quelli di matrice urbana, diffusisi ormai universalmente grazie al fenomeno della GLOBALIZZAZIONE.